Un articolo vecchio di 50 anni prevedeva un 2020 disastroso. Sarà sicuramente una coincidenza, però la cosa di per sé è molto interessante.
Si legge: “questa data è stata fissata dai computers che hanno elaborato i dati recenti sul consumo delle materie prime, l’aumento della popolazione, l’accumularsi dei rifiuti. Nulla è ormai rimasto intatto, vergine: ma questo ci spaventa fino ad un certo punto, illusi come siamo che esista sempre un “di là”, un “oltre”, un angolo di mondo in cui la nostra umanità possa trovare sollievo e riposo, lontano dai forsennati ritmi e dalla poca luce della nostra esistenza quotidiana. Non spaventano molto neppure le notizie sempre più frequenti sul progressivo inquinamento delle acque marine, e persino dell’atmosfera che ci sovrasta: anzi, chi pubblica e diffonde queste notizie viene spesso tacciato d’allarmista, d’ingratitudine verso un’epoca che ha reso all’uomo la sua dignità…
… le cifre, le percentuali, ci dicono che nel 2000 le automobili in circolazione sulla Terra saranno almeno il doppio di quelle che vi circolano oggi, che gli aerei saranno dieci volte tanti e via di seguito. Tutto va avanti, dunque, in progressione…
… qualche tempo fa il Massachussets Institute of Technology (il politecnico più prestigioso del mondo) ha pubblicato un rapporto sui limiti dello sviluppo che ha inferto un duro colpo ai sostenitori del progresso a tutti i costi. Noi uomini – vi si legge – continuiamo a comportarci come se la produzione dei beni di consumo e l’aumento della popolazione potessero proseguire all’infinito…
Un 2020 terribile che fu l’inizio dell’era Covid sulla Terra.