Il governo italiano considererà e valuterà la proposta di voluntary disclosure presente nel piano Colao per la “collaborazione volontaria” con il Fisco, ma niente condoni.
Lo ha detto fermamente il ministro dell’economia Roberto Gualtieri: “il governo non farà condoni, siamo contrari ai condoni. Uno dei pilastri dell’azione di questo governo è il contrasto all’evasione fiscale, che perseguiremo anche con la diffusione dei pagamenti digitali”. Così il titolare del Tesoro al termine della prima giornata degli Stati generali dell’economia, che si è svolta nella giornata di sabato, 13 giugno.
Oggi la seconda giornata vedrà protagonista proprio Vittorio Colao, presidente del Comitato di esperti in materia economica e sociale.
Gualtieri ha precisato che “la voluntary disclosure è una cosa diversa da un condono, anche se presenta dei profili di criticità. Analizzeremo la proposta del gruppo Colao, non abbiamo un orientamento su questo”.
Sulla proposta di Colao relativa alla voluntary disclosure sul contante si è espresso anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sempre in occasione degli Stati generali:
“La voluntary disclosure è un progetto particolare che andremo a discutere insieme anche ad altri elementi, ma è chiaro che questo tipo di disclosure pone dei problemi sui possibili reati che ci sono dietro”.
Da segnalare che nel piano Colao – che presenta la “Strategia per il rilancio dell’Italia” – si propone di “introdurre la Voluntary Disclosure sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati (anche connessa all’emersione del lavoro nero) a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e dell’impiego per un periodo minimo di tempo (ad es. 5 anni) di una parte significativa dell’importo in attività funzionali alla ripresa (ad es. investimento nel capitale dell’impresa del soggetto che fa la Voluntary Disclosure, o investimento in social bond nominativi o altri strumenti analoghi)” e di “condizionare gli effetti premiali in ambito penale a specifici requisiti di coerenza”.
“Si propone anche di mettere rapidamente fuori corso le banconote in Euro di maggior taglio (500 e 200)”.