Ai negazionisti e ai no-vax saranno vietati gli spostamenti in Italia e all’estero. Prima il personale sanitario, poi gli ultra ottantenni e infine le fasce più giovani della popolazione. E’ questo il piano che vorrebbe seguire il governo per la vaccinazione contro il Covid-19. Dopo la prima dose, verranno fatti dei test immunologici per vedere se il vaccino ha funzionato; in caso contrario verrà ripetuta la somministrazione. I vaccini poi saranno registrati, sia per tenere traccia a di tutte le persone che hanno avuto la somministrazione, sia per rilasciare dei patentini di avvenuta vaccinazione, che potrebbero essere richiesti per gli spostamenti, in Italia e da uno Stato all’altro. Come riporta Repubblica, sono queste alcune delle indicazioni del Piano strategico per la vaccinazione anti Covid che il ministro alla Salute Roberto Speranza presenterà al Parlamento il 2 dicembre.
L’obiettivo è coprire, da gennaio, più persone possibile nel più breve tempo possibile, compatibilmente con le disponibilità dei vaccini. Secondo l’epidemiologo Giovanni Rezza, è necessario che si vaccini il 60-70% della popolazione, per ottenere l’immunità di gregge. Ma in Italia i dubbi sono ancora tanti. Secondo uno studio di Swg, il 25% degli intervistati ritiene il virus frutto di un complotto, il 75% si fiderebbe solo di un vaccino italiano, il 67% di uno europeo e il 57% di uno statunitense. Della fase logistica del piano vaccini si occuperà il commissario all’emergenza Domenico Arcuri. Uno dei primi farmaci che dovrebbe arrivare è quello prodotto da Pfizer, le cui fiale saranno spedite dentro a rack (contenitori) da 975 dosi in circa 300 ospedali e Rsa. Questo è l’unico vaccino che ha bisogno di bassissime temperature per non deteriorarsi (-75/-80 gradi). Le Regioni comunque hanno assicurato di avere la tecnologia per conservarlo.