Qualche euro in più al mese fa gola a molti in questo periodo, soprattutto a chi si trova in una situazione precaria o di indigenza. Ecco che arriva un aiutino, che farà felice chi si ritrova con la pensione minima e fa fatica ad arrivare a fine mese. Il bonus babysitter può essere richiesto anche se sono i nonni a prendersi cura dei nipoti. A una sola condizione: non devono vivere sotto lo stesso tetto della famiglia che richiederà il voucher dell’Inps stanziato dal governo per far fronte all’emergenza coronavirus. Lo chiarisce proprio l’Istituto in una circolare, elencando anche le regole per inoltrare la propria domanda. Vediamo di che si tratta.
Il voucher erogato tramite il Libretto Famiglia potrà essere destinato anche nel caso in cui siano i nonni a prestare il servizio: dopo aver sentito il ministero del Lavoro, l’Istituto ha chiarito che non verrà seguita la linea per cui i familiari possono offrire solo prestazioni gratuite, senza compenso. Il beneficio potrà quindi essere utilizzato per i nonni, se non sono conviventi con il richiedente del bonus.
In caso contrario, in cui i nonni e i genitori richiedenti vivano sotto lo stesso tetto, il bonus non potrà essere utilizzato. Un altro divieto sussiste nel caso in cui a prendersi cura dei figli sia uno dei due genitori (anche se non convivente, separato o divorziato): il voucher non può essere infatti richiesto da un genitore per l’altro soggetto titolare della responsabilità genitoriale.
Come si richiede il bonus? Il genitore che inoltra la domanda deve essere registrato sul portale dell’Inps e lo stesso vale per il babysitter. L’Istituto entro i 15 giorni da quanto è stata presentata la richiesta dovrà comunicare l’esito della domanda: il genitore riceverà poi la somma (per un massimo di 1.200 euro, che possono arrivare fino a 2.000 per un operatore sanitario) sotto forma di voucher attraverso il Libretto Famiglia. C’è tempo fino al 31 dicembre 2020 per mandare le proprie richieste: queste dovranno però riguardare un servizio di babysitting ricevuto tra il 5 marzo e il 31 luglio 2020.
Il bonus babysitter non è compatibile con i congedi parentali, stanziati allo stesso modo dal governo durante l’emergenza coronavirus. Il voucher potrà però essere utilizzato sia per pagare un babysitter che per saldare l’iscrizione ai centri estivi o ai centri integrativi per l’infanzia. Anche in questo caso l’indennità può arrivare fino a un massimo di 1.200 euro.