Controlli 2020 del Fisco a tappeto pure sui conti correnti bancari, ecco come. Bonifici senza giusta motivazione, possono diventare reddito tassabile. Sotto tiro le aree a maggiore potenziale di evasione, dai forfettari all’analisi di rischio sugli Isa, e passando per i contributi previdenziali, bonus Renzi, corrispettivi, spesometro, Onlus, finte Onlus ed agevolazioni per ricerca a sviluppo. Nel 2020, rispetto ad altri, ci sono contribuenti che, per quel che riguarda i controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate, dovranno stare un po’ più attenti a partire dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti in regime forfettario, e passando per chi percepisce il bonus Renzi e per chi invece accede alle agevolazioni per ricerca e sviluppo.
Sotto la lente del Fisco nel 2020 pure i corrispettivi, contributi previdenziali, le Onlus e le finte Onlus, lo spesometro e l’analisi di rischio sugli Isa in accordo con quanto è stato riportato da notizieora.it citando le linee guida per la programmazione 2020 dell’Agenzia delle Entrate.
Nel mirino del Fisco, senza risparmiare nessuno, ci saranno pure i conti correnti il cui monitoraggio riguarderà i bonifici ed i versamenti dei privati e delle imprese con queste ultime che, inoltre, saranno sotto osservazione pure dal fronte dei prelievi di denaro sopra i 1.000 euro giornalieri e, complessivamente, sopra la soglia dei 5.000 euro mese sempre in accordo con quanto è stato riportato da notizieora.it.
Bonifici in entrata senza giusta motivazione, possono diventare reddito tassabile
Attraverso il controllo dei conti correnti il Fisco andrà a caccia di eventuali entrate non compatibili con il reddito di dichiarato. In tal caso, se il contribuente non fornirà spiegazioni plausibili sul denaro accreditato, questo potrà essere considerato come reddito non dichiarato e quindi soggetto a tassazione con tanto di sanzioni previste per chi evade. Questo è quanto, infatti, è previsto dall’art. 32, comma 1, numero 2 del Dpr 600/1973 ed Art. 51, comma 2, numero 2, del Dpr 633/1972, riporta altresì notizieora.it.
Pure la carta Bancomat, associata al conto corrente bancario o postale, rappresenta uno strumento attraverso il quale il Fisco può avviare degli accertamenti specie quando si registra un eccessivo utilizzo della carta di debito, oppure quando non viene mai utilizzata.