Franca Valeri si è spenta il 9 agosto nella sua casa di Roma, era nata a Milano il 31 luglio 1920 e aveva da poco compiuto 100 anni – La sua vita si è sempre suddivisa tra teatro e cinema, dove ha lavorato con professionisti come Alberto Sordi e Federico Fellini – La camera ardente al Teatro Argentina
Sarà allestita lunedì 10 agosto al teatro Argentina, dalle 17 alle 21, la camera ardente per Franca Valeri. I funerali si svolgeranno poi in forma strettamente privata. Lo ha annunciato all’Ansa la figlia dell’attrice, Stefania Bonfadelli. “A chiunque voglia fare un omaggio con dei fiori, chiediamo una donazione al rifugio per cani abbandonati Franca Valeri onlus, al quale teneva tantissimo”, ha chiesto. La figlia ha poi raccontato che l’attrice “si è spenta serenamente, nel sonno, circondata dall’affetto di tutta la famiglia e degli amici. Ha conservato la sua ironia fino all’ultimo, fino a pochi giorni fa: è stata la sua chiave di vita fino alla fine”.
La sua carriera parte già da adolescente, quando le sue caricature danno vita alla “Signorina snob”, così battezzata poi dalla radio, oppure a “Cesira la manicure”, personaggio che stigmatizzava i comportamenti ipocriti della borghesia milanese, e alla “Signora Cecioni”, una romana popolana sempre al telefono con la madre.
“Qual è stato il giorno più bello della mia lunga vita? La fine della guerra, il 25 aprile 1945: capii che finiva un incubo terribile e che cominciava la mia giovinezza”. Così Franca Valeri in una intervista ad un noto settimanale. La sua carriera sul grande schermo iniziò nel 1950 con Luci del Varietà di Federico Fellini.
Nel 1952 recita accanto a Totò in Totò a colori, poi con Il segno di Venere del 1955 di Dino Risi duetta con Alberto Sordi e Sophia Loren. Ma a farle guadagnare un posto nell’antologia dei caratteristi italiani è Il vedovo, del 1959, sempre di Sordi e poi Crimen di Camerini nel 1960. In tv, più avanti, prende parte ad alcune fiction, dalla sit-com con Bramieri Norma e Felice fino a Linda, il brigadiere nel 2000, già ottantenne, accanto a Nino Manfredi.
Nella seconda parte della carriera Valeri comincia a scrivere e interpretare commedie proprie cui tiene moltissimo, da Lina e il cavaliere a Meno storie o Tosca e altre due (divenuta anche film nel 2003) e La vedova Socrate sino a Non tutto risolto del 2011 e Il cambio dei cavalli del 2014, che la vedono in scena fino a 94 anni a Spoleto con il partner Urbano Barberini e il regista Giuseppe Marini, per il quale ha preso parte a Serve di Genet con la Guarneri nel 2007, nonostante la lotta con il morbo di Parkinson che già l’aveva colpita.