Un altro passaggio storico, dopo quello che ha visto la Apple abbandonare i processori Motorola, prima per affidarsi agli IBM-PowerPc, poi ai più noti e universalmente usati Intel. Apple ora si separa da Intel dopo 15 anni. Cupertino affida il Mac a un suo chip, l’Apple Silicon. “E’ un giorno storico per il Mac, lo lanciamo a un nuovo livello”, ha affermato Tim Cook nel corso della conferenza degli sviluppatori che quest’anno, a causa del coronavirus, è tutta virtuale. Con il suo chip Cupertino punta a rendere il Mac più veloce e potente: la transizione da Intel durerà circa due anni con i primi Mac dotati di Silicon disponibili entro la fine dell’anno.
Cook comunque rassicura: continuerà a lanciare nuove versioni di macOS per anni. Il nuovo chip consentirà ad Apple di migliorare la sicurezza e la vita della batteria del Mac, spiega Johny Srouji, il responsabile di Silicon. Il Mac non è più per Apple un motore dei ricavi ma vende circa 20 milioni di unità l’anno, con un fatturato di 25 miliardi di dollari. Il computer è però chiave per Apple per far leva sul mercato dei professionisti, con il quale Cupertino fa leva per spingere gli altri prodotti di famiglia, dall’iPhone agli Airpod e all’Apple Watch.
Nel corso della conferenza degli sviluppatori, Apple presenta anche il nuovo sistema operativo MAC OS Big Sur, con il quale il computer somiglia sempre più a un dispositivo mobile. Annunciate nel corso dell’evento anche altre importanti novità, quali iOS 14 con una Siri migliorata in grado di inviare anche messaggi vocali, e una app per le traduzioni che consente a due persone di avere una conversazione in due diverse lingue.
iOS 14 presenta anche la rivista e migliorata app Maps, che consente di trovare nuovi posti e località e di vagare seguendo le istruzioni e in modo rispettoso per l’ambiente. Per gli amanti della bicicletta Maps offre anche indicazioni dedicate che consentono di identificare piste ciclabili ma anche l’eventuale presenza di gradini e traffico.
Importanti novità anche per l’Apple Watch, che sarà in grado di monitorare come ci si lavano le mani, uno dei requisiti principe nella lotta al coronavirus, e come si dorme. Per gli sviluppatori molto quindi da digerire. E digerire fra le polemiche: ancora un volta si riapre infatti il fronte di coloro che accusano Apple di mantenere il suo potere di monopolio con la cosiddetta ‘Apple Tax’, ovvero la commissione del 30% sugli acquisti di app, e con l’imposizione di restrizioni che rendono difficile competere con Apple Pay.
Polemiche che comunque non rovinano la festa di Apple, aperta da Cook con un richiamo ai recenti avvenimenti, dal razzismo con l’uccisione “senza senso” di George Floyd al coronavirus.