Gli Stati Uniti accusano il gigante delle ricerche online di monopolio ed avviano un’azione legale antitrust
Google gestisce più del 80% delle query di ricerca online sul territorio USA e questo ha fatto partire questo scontro tra titani a difesa dei consumatori. Perlomeno è quello che si vuole far passare alla popolazione.
In effetti, per troppe persone, “navigare su internet” equivale oggi a cercare su “Google”. Lo spazio per un competitor di emergere è molto ristretto e viene spesso soffocato.
L’azienda si difende dicendo che non impone a nessuno l’utilizzo dei suoi servizi, ma sono semplicemente quelli che le persone scelgono.
C’è però da dire che molti browser hanno un setup guidato per avere il motore di ricerca già al primo utilizzo.
In un mio recente video dicevo di come al mondo ci siano attualmente due grandi “potenze”. Il settore tecnologico/informatico ed il settore della finanza/bancario.
Come avvenuto già in passato, il mondo tradizionale cerca di tenere a bada il sempre più crescente potere delle big del tech. Potremmo ricordare un caso molto simile a questo appena descritto avvenire appena una ventina di anni fa, nei confronti di Microsoft e l’accusa al monopolio di Windows come sistema operativo.
Negli ultimi due decenni il potere nelle mani di aziende come Google, Apple, Amazon, Facebook e Microsoft sia aumentato a tal punto da mettere in discussione chi ha veramente il coltello dalla parte del manico.
(riflessioni di Tiziano Tridico)