Arrigo Levi

Arrigo Levi muore all’età di 94 anni dopo una vita dedicata al giornalismo nazionale e internazionale. Origini ebraiche e forti convinzioni politiche, il giornalista è stato direttore de La Stampa dal 1973 al 1978, gli anni del terrorismo

È stato giornalista e scrittore di elevata caratura, nato a Modena nel lontano 1926. Arrigo Levi era da poco tornato a casa dopo un lungo ricovero dovuto all’età avanzata e alle complicazioni che da essa derivano. Nel corso della sua vita è dovuto fuggire dalle persecuzioni naziste durante la Seconda Guerra Mondiale insieme alla famiglia, ha combattuto la prima guerra israelo-palestinese dopo essersi arruolato volontario nelle brigate del Negev e si è laureato in Filosofia. La sua carriera giornalistica è iniziata in Argentina, scrivendo per L’Italia Libera, di ritorno in Italia lavorò in seguito all’Unità Democratica.

La carriera giornalistica internazionale di Arrigo Levi


Ha vissuto tra Londra, Mosca e l’Italia, occupandosi di rubriche per la BBC inglese, per il Times di New York e Il Corriere della Sera. La punta della sua carriera giornalistica, però, è stata probabilmente quella che l’ha visto direttore de La Stampa dal ’73 al ’78, anni drammatici e segnati dal terrorismo. Lo stesso Levi ha raccontato di aver vissuto cinque anni molto duri nel suo periodo torinese, vessati dal terrorismo politico e dalla morte di molte care persone. Negli anni successivi il nome del giornalista è stato associato a innumerevoli programmi realizzati e scritti per la Rai e Canale 5, tra questi Tam Tam e Tivù Tivù.